Rieccomi qui, con una ricetta tutta nuova. In convalescenza Continue reading ““Mezze maniche dei frati” in brodo di carne”
“Mezze maniche dei frati” in brodo di carne

Rieccomi qui, con una ricetta tutta nuova. In convalescenza
Rieccomi qui, con una ricetta tutta nuova. In convalescenza
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E dopo la classica tenerina al cioccolato, non poteva mancare la tenerina alla zucca. Proprio così poiché ora sono di stagione è mai come quest’anno ho avuto il piacere di gustare una collezione di zucche così dolci. L’estate bollente che abbiamo trascorso ha conferito una concentrazione di zuccheri senza eguali, tanto che anche un semplice […]
E dopo la classica tenerina al cioccolato, non poteva mancare la tenerina alla zucca. Proprio così poiché ora sono di stagione è mai come quest’anno ho avuto il piacere di gustare una collezione di zucche così dolci. L’estate bollente che abbiamo trascorso ha conferito una concentrazione di zuccheri senza eguali, tanto che anche un semplice trancio cotto al forno, in purezza, rappresenta per me un dessert al cucchiaio. Tuttavia tanta dolcezza e tanta qualità merita di essere valorizzata con mille ricette. Dolci o salate che siano la zucca da sempre il meglio di se. Con il suo spiccato sapore e’ una protagonista assoluta, così oggi anche su richiesta di un’ amica del pentolino smaltato, posto la ricetta della tenerina di zucca, preparata e fotografata la settimana scorsa. La tradizione ferrarese porta i propri principi oltre lo steccato dell’orto, per fondersi in questo dolce che ha un sapore davvero intenso e si degusta con parsimonia a fine pasto. A voi la prova.
INGREDIENTI:
PROCEDIMENTO:
Cuocere come di consueto la zucca al forno a 180 gradi per circa 30 minuti, dopo averla lavata e tagliata a tranci. Lasciare raffreddare, poi con l’ausilio di un cucchiaio separare la polpa dalle bucce. Raccoglierla in una ciotola e lavorarla bene con la spatola, fino ad ottenere una purea. Aggiungere il burro ammorbidito, 150 g di zucchero, 1 uovo intero, la vanillina , il pizzico di sale e per ultimi la fecola e il lievito setacciati. A parte tritare grossolanamente nel mixer le mandorle e gli amaretti, procedendo a impulsi per non surriscaldare gli ingredienti. Incorporare anche questi al resto del composto ed amalgamare bene. Foderare una pirofila con carta da forno precedentemente inumidita e strizzata per farla aderire bene allo stampo. Versare l’impasto nella teglia e spolverare la superficie con i 2 cucchiai di zucchero tenuto da parte, affinché possa caramellare in cottura e conferire un tocco ancora più goloso al dolce. Infornare a 160 gradi per 35-40 minuti.
CONSIGLIO: essendo un dolce molto umido e soprattutto un mix di sapori dolci e spiccati, consiglio di prepararla con anticipo, poiché trovo che dia il meglio di se a freddo, quando è possibile apprezzare tutte le diverse sfumature degli ingredienti e ha raggiunto la giusta consistenza.
Oggi ho il piacere di condividere con voi la ricetta di questa meravigliosa ciambella all’uva. Certo bisogna fare alcune precisazioni poiché per poterla gustare in tutta la sua bontà, bisogna disporre di buona uva della varietà ” clinto” di cui spesso dispongono privati e contadini. Per chi non la conoscesse, e’ un tipo di uva […]
Oggi ho il piacere di condividere con voi la ricetta di questa meravigliosa ciambella all’uva. Certo bisogna fare alcune precisazioni poiché per poterla gustare in tutta la sua bontà, bisogna disporre di buona uva della varietà ” clinto” di cui spesso dispongono privati e contadini. Per chi non la conoscesse, e’ un tipo di uva molto rustica, caratterizzata da piccoli grappoli compatti e piccolissimi chicchi di un colore violaceo intenso, ma soprattutto uno straordinario gusto aromatico ed inimitabile. All’assaggio, ci si innamora subito di questo impasto soffice e delicatamente dolce che ha la capacità di avvolgere ed ingentilire questa straordinaria uva di carattere! Ho la fortuna di gustare questa ricetta da diversi anni,la “Pincia al Clinto” è una ricetta della famiglia di mio marito. La preparava la nonna Maria, la prepara oggi mia suocera Catia e ho avuto l’onore di conoscerla anch’io oggi. La condivido con voi, certa che sarà amore al primo assaggio.
INGREDIENTI:
– 350 g di farina 00 per l’impasto + 50 g per la preparazione
– 5 cucchiai di zucchero
– 1 bustina di lievito per dolci
– 1/2 bicchiere di olio di semi
– 1 pizzico di sale
– circa 350-400 g di UVA CLINTO
– latte quanto basta per rendere l’impasto morbido.
PROCEDIMENTO:
Lavare i grappoli d’uva sotto l’acqua corrente. Staccare tutti i chicchi sani e maturi dal grappolo e riporli in uno scolapasta per disperdere l’acqua in eccesso.
Per l’impasto, mescolare in una ciotola la farina e il lievito setacciati con lo zucchero. Aggiungere la dose di olio di semi e incorporare poco per volta il latte, fino ad ottenere un composto morbido e fluido.
A questo punto aggiungere i chicchi di uva Clinto passati prima nella farina e mescolare delicatamente per evitare di romperli.
Foderare la teglia del forno con apposita carta e versarvi il composto. Con il cucchiaio distribuirlo su tutta la superficie, fino a formare uno strato omogeneo.
Infornare a 180 gradi per circa 20 minuti, con funzione ventilata. (In caso di forno statico calcolare circa 10 minuti in più per la cottura ed effettuare in ogni caso la prova dello stecchino).
PRECISAZIONI: L’unico inconveniente se proprio si vuole trovare un difetto a questo dolce e’ che i chicchi di uva non vengono privati dei piccoli semi, poiché la ricetta non avrebbe la stessa riuscita, per cui li ritroveremo all’assaggio, ma vi garantisco che è un dettaglio del tutto trascurabile.
CONSIGLIO: Se desiderate gustare questo dolce ogni volta che ne avete voglia, basterà fare una buona scorta di uva Clinto quando arriva la stagione e conservarla in freezer. I chicchi già staccati dal grappolo, lavati ed asciugati delicatamente si conservano molto bene sotto gelo e sono pronti all’uso per questa o altre ricette.
Non so voi ma io sono letteralmente pazza per i pomodori e qualsiasi ricetta annoveri tra i suoi ingredienti questo straordinario ortaggio, prima o poi devo assolutamente provarla. Ogni anno, a primavera, quando acquisto le piante per allestire il mio piccolo orto, sono felice come una bambina alla fiera e mio marito sa bene quanto […]
Non so voi ma io sono letteralmente pazza per i pomodori e qualsiasi ricetta annoveri tra i suoi ingredienti questo straordinario ortaggio, prima o poi devo assolutamente provarla. Ogni anno, a primavera, quando acquisto le piante per allestire il mio piccolo orto, sono felice come una bambina alla fiera e mio marito sa bene quanto tempo posso trascorrere nel settore dei pomodori. Cerco sempre di provare qualche novità, oltre ai classici che adoro e che sono maggiormente versatili per le preparazioni in cucina. Risultato … Lo spazio che dedico ai pomodori, nel mio orto cresce sempre di più. La soddisfazione e’ a 1000 quando le piante sono cariche e inizia la raccolta quotidiana. Inutile dire quanto la fantasia e la golosità accendano i fuochi della mia cucina, per cui ecco la prima di tante ricette che posterò per celebrare il pomodoro!
Questo pesto deriva dalla ricetta originale trapanese, tuttavia dopo vari tentativi e assaggi ho creato la mia versione. Spero vi piaccia.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
– 250 g di pomodori rossi maturi (io ho usato dei perini piccoli e dolci)
– 80 g di ricotta salata
– 60 g di grana stagionato 30 mesi
– 50 g di mandorle pelate
– 10-15 foglie di basilico fresco
– 1/2 spicchio di aglio ( senza anima)
– 1 piccolo peperoncino rosso ( il mio non era molto piccante)
– olio extra vergine di oliva di buona qualità
PROCEDIMENTO:
Lavare e asciugare i pomodori che avete scelto. Tagliarli a metà e privarli della polpa interna con i semi. Tagliare a cubetti e riporre in un contenitore a pareti abbastanza alte.
A parte versare nel bicchiere del mixer il grana e la ricotta salata tagliati grossolanamente, con le mandorle, il peperoncino piccante, il basilico , già lavato ed asciugato ed infine l’aglio privato del cuore. Tritare a scatti con il mixer per non surriscaldate le lame e alterare gli ingredienti. Avendo già spezzato tutti i componenti, basteranno pochi giri. A questo punto unire il composto ottenuto ai pomodori, precedentemente preparati, mescolare con il cucchiaio e unire un po’ di olio evo, il tanto che basta per dare fluidità e morbidezza al nostro pesto. Completare con il frullatore ad immersione, procedendo sempre a piccoli scatti per non ossidare gli ingredienti.
CONSIGLIO: per una consistenza più rustica, non frullare eccessivamente il composto, in questo modo durante l’assaggio si potranno ancora apprezzare le note croccanti delle mandorle e il delicato equilibrio tra dolce, salato e piccante.
Nella ricetta non comprare volutamente l’aggiunta di sale, poiché i formaggi conferiscono già un buon sapore, ma è un gusto soggettivo.
Non resta che scegliere il formato di pasta preferito e condirla con questo pesto fresco. Buon appetito.