Ebbene si! Lievito madre parte seconda, perché non è la prima volta che io e questa strana creatura cerchiamo di conoscerci! Il primo tentativo risale a prima che iniziassi questa meravigliosa avventura del pentolino smaltato. Tante volte avevo sentito parlare di questo lievito naturale dalle lunghe lievitazioni e alta digeribilità, così tante che alla prima […]
Ebbene si! Lievito madre parte seconda, perché non è la prima volta che io e questa strana creatura cerchiamo di conoscerci! Il primo tentativo risale a prima che iniziassi questa meravigliosa avventura del pentolino smaltato. Tante volte avevo sentito parlare di questo lievito naturale dalle lunghe lievitazioni e alta digeribilità, così tante che alla prima occasione, dopo aver sentito tessere per l’ennesima volta le lodi di questo lievito, ho ceduto e il fagottino è venuto a casa con me. Il mio entusiasmo era a mille, ho iniziato a cercare ricette di ogni tipo e a cercare di prenderci la mano, ma a dire il vero anche gli “spazi”si sono rivelati un problema. Ha iniziato a crescere a dismisura, con questa storia del rinfresco che equivale ad un raddoppio, fino a che il fagottino è cresciuto e si è moltiplicato in altri contenitori come i Gremlins a contatto con l’acqua. La mia smania di usarlo e non sprecare mi ha portato a fare fino a 43 brioches da colazione ma è stato solo quando ho aperto il frigo e lo visto traboccare dal proprio contenitore che ho capito. Decisamente quella cosa aveva preso il sopravvento sulle mie capacità e io non panificavo più per la mia famiglia, bensì lavoravo per nutrire lui!!!!! A quel punto l’ho regalato via e per un po’ ho accantonato l’idea. Fino a questa estate, in cui sentendone parlare ancora con tanto entusiasmo da mia suocera, ho sentito che il mio cuore ricominciava a battere per il lievito madre e che la voglia di riprovarci avanzava. Timidamente ancora una volta ho portato a casa un nuovo fagottino, 1 etto scarso, nonostante le perplessità di mio marito. Ora sto’ facendo i primi esperimenti, i patti tra me con il mio autocontrollo e la creatura questa volta sono più chiari, così riiniziano le sperimentazioni culinarie.
INGREDIENTI:
- 150 g di lievito madre rinfrescato
- 120 g di farina di farro
- 40 ml di acqua tiepida
- 1 cucchiaino di sale fino
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva + 3-4 cucchiai per la superficie
- 1 rametto di rosmarino
PROCEDIMENTO:
In una ciotola impastare il lievito madre con la farina di farro, il sale e 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, aggiungendo gradualmente l’acqua tiepida. Risulterà un impasto abbastanza soffice ed elastico.

Foderare una teglia da forno con apposita carta e stendervi l’impasto ottenuto ad uno spessore di circa 1 cm. Coprire lo stampo con pellicola per alimenti e lasciare lievitare almeno per 12 ore.

Trascorso il tempo di lievitazione, guarnire con un pizzico di sale fino o grosso, secondo i vostri gusti, le foglie di rosmarino fresco e un filo di olio extravergine di oliva. Infornare a 180 gradi per 25-30 minuti o fino a quando inizierà a dorarsi. Servire calda tagliata a spicchi, magari con qualche buon affettato d’accompagnamento.