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Filetto di pangasio al vapore con mandarini e sale affumicato

  • sabrina
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  • 29 Novembre 2016
  • Stasera cena light e profumi delicati. Un filetto di pangasio cotto a vapore per conservare la morbidezza della sua polpa dal sapore neutro che ben si sposa a tutti gli ingredienti suggeriti dalla nostra fantasia e dalla stagionalità. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 4 filetti di pangasio (surgelati) 4 cucchiaini di pepe rosa in grani 1 […]

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    Stasera cena light e profumi delicati. Un filetto di pangasio cotto a vapore per conservare la morbidezza della sua polpa dal sapore neutro che ben si sposa a tutti gli ingredienti suggeriti dalla nostra fantasia e dalla stagionalità.

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

    • 4 filetti di pangasio (surgelati)
    • 4 cucchiaini di pepe rosa in grani
    • 1 rametto di rosmarino
    • 4 mandarini
    • sale marino affumicato
    • pepe bianco in polvere
    • olio extravergine di oliva

    PROCEDIMENTO:

    Preparare lo stampo per la cottura a vapore, versare l’acqua sul fondo ed aggiungervi qualche foglia di rosmarino, 1 cucchiaino di pepe rosa in grani pestati grossolanamente con il mortaio e le estremità della buccia di un mandarino.

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    Tagliare un mandarino a fettine sottili. Sovrapporre all’acqua la griglia di cottura, adagiarvi 2-3 fettine di mandarino, poi il filetto di pangasio decongelato, già lavato e condito con poco pepe bianco e sale marino affumicato, macinato fresco.

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    Sovrapporre le restanti fette di mandarino. Chiudere il contenitore e cuocere a vapore per 6 minuti in microonde o con la modalità di cottura a vapore di cui disponete.

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    Terminata la cottura aprire con cautela lo stampo e servire il filetto caldo, condito con un filo di olio extravergine di oliva a crudo.

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    Proseguire allo stesso modo per ogni filetto di pangasio, sostituendo l’acqua e le spezie ad ogni cottura.

    Confettura di kiwi “a fette”

  • sabrina
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  • 23 Novembre 2016
  • Anche quest’anno mi sono cimentata nella confettura di kiwi. Sicuramente ottima per la colazione, leggermente aspra e diversa da tante altre “compagne” preparate con altri frutti.  Eppure volevo qualcosa in più! Decisa a cambiare rotta, per approdare alla medesima terra, ho scelto una strada più lunga, forte del fatto che in cucina gli sforzi e […]

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    Anche quest’anno mi sono cimentata nella confettura di kiwi. Sicuramente ottima per la colazione, leggermente aspra e diversa da tante altre “compagne” preparate con altri frutti.  Eppure volevo qualcosa in più! Decisa a cambiare rotta, per approdare alla medesima terra, ho scelto una strada più lunga, forte del fatto che in cucina gli sforzi e la dedizione vengono sempre ricompensati. Per cui niente scorciatoie, kiwi maturi e sodi tagliati a fette di almeno 1/2 cm e circa 18 ore di riposo ben accoccolati tra le dolci attenzioni dello zucchero.  Il risultato? Tanto delizioso succo e kiwi permeati di dolcezza, che poco lasciano ricordare della loro nota aspra. Segue una cottura dolce di poco più di un’ora ed ecco la mia confettura non a pezzettoni, ma a fette, con un sapore pieno e rotondo, spalmata sul pane basta a se stessa, non c’è nemmeno bisogno di aggiungere il burro, perché lei è una protagonista e dopo tanto impegno reclama la propria importanza.

    INGREDIENTI:

    • 1 kg di kiwi sani e maturi (al netto degli scarti)
    • 500 g di zucchero
    • il succo di 1 limone

    PROCEDIMENTO:

    Sbucciare tutti i kiwi, fino ad ottenere 1 kg di polpa e tagliarli a fettine di circa 1/2 cm.

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    Versarli in una ciotola, irrorare con il succo filtrato di 1 limone e aggiungere lo zucchero.

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    Mescolare con dolcezza per favorire lo sciogliersi dello zucchero e distribuirlo in modo omogeneo. Chiudere ermeticamente il contenitore e riporlo in frigorifero fino al giorno successivo (almeno 1 notte di riposo).

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    Trascorso il tempo di riposo, trasferire le fettine di kiwi e tutto lo sciroppo prodotto in una pentola a pareti alte. Portare a bollore a fiamma viva, poi abbassare il fuoco e proseguire la cottura per circa 1 ora o fino al raggiungimento della consistenza desiderata, facendo la prova del piattino. Durante la cottura mescolare poco e con cautela per non sfaldare le fettine di kiwi.

    Invasare a caldo in vasetti precedentemente sterilizzati (vedi tecnica di sterilizzazione in forno nella sezione categorie). Capovolgere i vasetti fino a completo raffreddamento per favorire la formazione del vuoto.  Etichettare e riporre in luogo fresco e buio.

    Bavarese di pere coscia con fonduta di cioccolato di Modica al Marsala

  • sabrina
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  • 21 Novembre 2016
  • Di ritorno da un viaggio in Sicilia, i miei suoceri, ci hanno portato i souvenir che amo di più. Tanti deliziosi prodotti culinari tipici dei luoghi che hanno visitato, un mix di colori e intensi sapori, che stimolano la mia mente e le mie papille come una tempesta. Tra questi vi erano due deliziose barrette […]

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    Di ritorno da un viaggio in Sicilia, i miei suoceri, ci hanno portato i souvenir che amo di più. Tanti deliziosi prodotti culinari tipici dei luoghi che hanno visitato, un mix di colori e intensi sapori, che stimolano la mia mente e le mie papille come una tempesta. Tra questi vi erano due deliziose barrette di cioccolato di Modica, una aromatizzata al marsala e una al caffè.

    Documentandomi nel web ho imparato qualcosa in più di questo cioccolato  particolare lavorato a freddo, ad una temperatura massima di 35-40 gradi che non consente  ai cristalli di zucchero di sciogliersi, rimanendo integri e ben visibili nella trama della pasta. All’assaggio il cioccolato è ruvido, friabile e profumato.  Non ci ho messo molto ad accostare la barretta aromatizzata al marsala alle mie pere coscia, ormai molto mature, secondo il classico accostamento cioccolato e pere che in questa mia ricetta prevede un cioccolato d’eccellenza. Ecco a voi la preparazione.

    INGREDIENTI PER LA BAVARESE:

    •  500 g di polpa di pere coscia (al netto degli scarti)
    • il succo di 1/2 limone
    • 100 g di zucchero al velo vanigliato PANEANGELI
    • 250 ml di panna fresca
    • 12 g di gelatina in fogli (colla di pesce)  PANEANGELI

    INGREDIENTI PER LA FONDUTA:

    •  50 ml di latte parzialmente scremato
    • 100 g di cioccolato di Modica aromatizzato al Marsala

    PROCEDIMENTO:

    Per prima cosa mettere in ammollo in una ciotolina con acqua fredda i fogli di gelatina, per farli ammorbidire.

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    Sbucciare le pere e privarle del torsolo, fino a raggiungere 500 g di polpa matura. Irrorare con il succo di 1/2 limone già filtrato per eliminare gli eventuali semi.

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    Aggiungere lo zucchero al velo vanigliato ed amalgamare bene il tutto.

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    A parte montare a neve ben ferma 200 ml di panna fresca.

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    I restanti 50 ml di panna fresca, versarli in una tazza e scaldarli, senza portarli a bollore. Quando la panna è calda unirvi i fogli di gelatina che nel frattempo si sono ammorbiditi, ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso. Mescolare fino a completo scioglimento della gelatina.

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    Con il frullatore ad immersione frullare bene la polpa di pera, fino ad ottenere una crema soffice e liscia. Unire la purea ottenuta alla panna montata e mescolare ancora per 1 minuto con il frullatore.

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    Incorporare per ultima la panna in cui abbiamo sciolto la gelatina, già raffreddata ed amalgamare bene.

    A questo punto possiamo scegliere di versare la nostra bavarese in un unico stampo da budini o se preferite in stampini monoporzione.

    Bagnare e scolare lo stampo scelto, poi versarvi il composto. Coprire bene con pellicola per alimenti e riporre in frigorifero a riposare per almeno 12 ore.

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    Trascorso il tempo di solidificazione, estrarre la bavarese dal frigorifero e lasciarla a temperatura ambiente per 20-30 minuti. Immergere lo stampo in acqua tiepida, facendo attenzione a non bagnare il contenuto, per 1 minuto. A questo punto sovrapporre allo stampo il piatto da portata e capovolgere velocemente. Per aiutare la fuoriuscita della bavarese, battere leggermente sul fondo e sollevare con cautela lo stampo vuoto.

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    Intanto passiamo alla preparazione della fonduta. Scaldare 50 ml di latte parzialmente scremato e sciogliervi il cioccolato di Modica già ridotto a scacchi. Amalgamare bene, fino a completo scioglimento. Se la consistenza risulta troppo densa, potere aggiungere altri 10-20 ml di latte caldo. Lasciare intiepidire, poi versare la fonduta sulla bavarese.

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    Involtini di bufala ai funghi porcini,salvia e parmigiano in salsa di pomodoro

  • sabrina
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  • 19 Novembre 2016
  • Nelle mie ricette spesso ho usato prodotti caseari di bufala. Oggi invece condivido un piatto a base di carne di bufala. Una polpa magra e compatta, sempre gustosa, che ben si adatta a diverse preparazioni. Avevo a disposizione queste bistecche enormi e scottarle semplicemente sulla piastra mi sembra riduttivo. La giornata di pioggia mi suggeriva […]

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    Nelle mie ricette spesso ho usato prodotti caseari di bufala. Oggi invece condivido un piatto a base di carne di bufala. Una polpa magra e compatta, sempre gustosa, che ben si adatta a diverse preparazioni. Avevo a disposizione queste bistecche enormi e scottarle semplicemente sulla piastra mi sembra riduttivo. La giornata di pioggia mi suggeriva uno di quei piatti invernali, consistenti con un buon sughetto in cui affondare un pezzetto di pane e fare la tanto golosa scarpetta, che non sarà elegante, ma in casa la libertà di godersi la vita è d’obbligo. Detto fatto la mia mente ha iniziato ad elaborare l’immagine di queste grandi bistecche che si chiudono su se stesse, quasi a formare uno scrigno colmo di bontà. Aggiungo funghi porcini secchi tocchetti di buon Parmigiano stagionato e salvia fresca. Tutto il resto è una cottura nella passata di pomodoro casalinga in pentola a pressione, per trattenere tutti i profumi e la morbidezza della carne. Ecco a voi la ricetta.

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

    •  4 bistecche di bufala
    • 30 g di funghi porcini essiccati
    • 8-10 tocchetti di parmigiano stagionato
    • 4 foglie di salvia fresca grandi o 8 piccole
    • 20 ml di vino bianco secco
    • 400 ml di passata di pomodoro ( per me fatta in casa)
    • 1 cucchiaio di farina 00
    • 1 spicchio di aglio
    • 1 noce di burro
    • sale fino
    • pepe bianco
    • 1/2 dado classico

    MATERIALE NECESSARIO:

    • spago o elastici per arrosti
    • pentola a pressione

    PROCEDIMENTO:

    Iniziamo lavando bene le bistecche di bufala sotto acqua corrente, poi adagiarle sul tagliere e tamponarle con carta assorbente da cucina per eliminare l’umidità in eccesso. A questo punto possiamo batterle bene con il batticarne per ammorbidirle.

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    Una volta battute, massaggiare l’interno di ogni bistecca con un pizzico di sale fino e pepe bianco.

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    Farcire ogni bistecca con una o due foglie di salvia fresca, i funghi porcini precedentemente ammollati ( non gettare l’acqua di ammollo) e qualche pezzetto di parmigiano stagionato.

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    Chiudere bene le bistecche avvicinando i lembi, facendo  attenzione a non far fuoriuscire il ripieno.  Legare ogni bistecca con spago o elastici per alimenti.

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    Rosolare direttamente nella pentola a pressionela gli involtini di bufala, su tutti i lati, con una noce di burro, mezzo dado classico e uno spicchio di aglio.

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    Sfumare con 20 ml di vino bianco e 20 ml dell’acqua di ammollo dei funghi porcini filtrata, aggiungere un pizzico di pepe e lasciar cuocere due minuti.

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    Aggiungere la passata di pomodoro amalgamare un poco il fondo di cottura poi chiudere la pentola a pressione mantenendola a fiamma alta fino al raggiungimento del fischio dopo di che abbassare la fiamma e proseguire la cottura per la 40 minuti.

    Terminato il tempo di cottura, attendere che la pressione interna alla pentola si esaurisca o espellerla sollevando la valvola con cautela, poi aprire e trasferire gli involtini di bufala in un piatto, mantenendoli in caldo. Aggiungere al fondo di cottura il cucchiaio di farina setacciato ed amalgamare con la frusta, cuocendo ancora per qualche minuto. Quando il sughetto di pomodoro si sarà addensato, spegnere il fuoco, unire gli involtini di bufala e servire caldo.

    Gnocchi di castagne e zucca allo speck, alloro e ricotta salata

  • sabrina
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  • 16 Novembre 2016
  • Continua la mia voglia di sperimentare in cucina, sempre più ispirata e sempre più coinvolta dai profumi dell’autunno. Mi scopro fortemente legata ai miei ricordi e particolarmente incline ai prodotti dell’autunno, tanto che potrei addirittura inserire nella lista degli ingredienti delle mie ricette, un cucchiaio, 100 g o una tazza, scegliete voi la misura, l’imporatante […]

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    Continua la mia voglia di sperimentare in cucina, sempre più ispirata e sempre più coinvolta dai profumi dell’autunno. Mi scopro fortemente legata ai miei ricordi e particolarmente incline ai prodotti dell’autunno, tanto che potrei addirittura inserire nella lista degli ingredienti delle mie ricette, un cucchiaio, 100 g o una tazza, scegliete voi la misura, l’imporatante è che sia autunno di prima qualità. Sogno un sapore trimensionale, che profuma di torba, dolce come la zucca, pastoso come le castagne e scrocchiante come le foglie secche. Sono folle? Forse! Sicuramente follemente innamorata della mia piccola cucina e delle ore trascorse al fornello, così oggi uso qualche etto  del mio ingrediente speciale per creare un piatto di gnocchetti compatti e dal retrogusto amaro. Uno  di quei piatti in cui si cerca di definirne il sapore predominante, boccone dopo boccone, fino a che i nostri occhi guardano il fondo del piatto e la forchetta batte allegra sulla ceramica……. è già finito!

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

    •  300 g di zucca cotta al forno
    • 100 g di patate americane cotte al forno
    • 160 g di farina di castagne
    • 1 tuorlo
    • sale fino
    • farina 00 q.b. Per la lavorazione su spianatoia
    • 50 g di burro di buona qualità
    • 150 g di speck giovane tagliato a cubetti
    • 3 foglie  di alloro fresco
    • Pepe macinato fresco
    • ricotta salata da grattugiare

    PROCEDIMENTO:

    Dopo avevo cotto sia la zucca che le patate americane in forno, lasciarle raffreddare, poi prelevarne la polpa. Versarla  in una ciotola, nelle  quantità indicate  e lavorarla con una forchetta fino a ridurla in purea.

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    Aggiungere una presa di sale fino e la farina di castagne inglobandola poco per volta. Unire il tuorlo d’uovo e continuare ad impastare.

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    Risulterà un composto omogeneo e ben maneggiabile. Sulla spianatoia infarinata, prelevarne piccole quantità, arrotolarle fino a formare dei filoncini allungati e ricavarne i gnocchetti.

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    Mentre l’acqua inizia a bollire in un tegame far sciogliere a fiamma dolce il burro con le foglie di alloro tagliate a pezzettoni.

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    Unire lo speck giovane, già tagliato a cubetti e far rosolare anche questo a fiamma dolce, affinché possa rilasciare il proprio profumo, senza disidratarsi completamente.

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    Cuocere i gnocchetti nell’acqua salata un po’ per volta, fino a che salgono in superficie. Scolarli con il mestolo a buchi e versarli direttamente nel tegame con il burro e lo speck. Saltarli 1 minuto a fiamma viva, per eliminare l’umidità e legare il condimento. Aggiungere una macinata di pepe fresco, regolare di sale (con parsimonia poiché già lo speck e la ricotta conferiscono sapore al piatto), amalgamare bene e servire caldo con una grattugiata di ricotta salata a crudo.

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    Pan brioche al caffè con glassa di cioccolato bianco

  • sabrina
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  • 8 Novembre 2016
  • Ancora una volta le mie 4 tazzine d’avanzo, mi portano l’ispirazione per una nuova ricetta. Oggi mi dedico al tema della colazione. Dolce o salata che sia, l’importante è trovare al nostro risveglio ciò di cui abbiamo bisogno, per darci la carica e affrontare un’altra giornata di lavoro. Così l’occasione è perfetta per creare una […]

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    Ancora una volta le mie 4 tazzine d’avanzo, mi portano l’ispirazione per una nuova ricetta. Oggi mi dedico al tema della colazione. Dolce o salata che sia, l’importante è trovare al nostro risveglio ciò di cui abbiamo bisogno, per darci la carica e affrontare un’altra giornata di lavoro. Così l’occasione è perfetta per creare una nuova categoria del Pentolino Smaltato, interamente dedicata al pasto più importante della giornata.

    INGREDIENTI PER IL PANE:

    •  500 g di farina 00
    • 160 g di burro
    • 65 g di zucchero di canna
    • 100 ml di caffè forte amaro
    • 1 cucchiaino e 1/2 di sale fino
    • 1 cucchiaio di caffè solubile
    • 1 bustina di lievito di birra in polvere PANEANGELI
    • 3 uova

    PER GUARNIRE:

    • 50 g di cioccolato bianco
    • 1 cucchiaino di caffè solubile
    • 1 tazzina di caffè ristretto
    • 30 ml di latte

    PROCEDIMENTO:

    In una ciotola lavorare bene il burro fatto ammorbidire con lo zucchero di canna. Unire le uova, il sale, il caffè solubile e il caffè amaro raffreddato. Otterremo un composto cremoso. Iniziare ad incorporare la farina setacciata e il lievito il polvere. Continuare ad  impastare con le mani, se necessario aggiungere ancora una manciata di farina fino a che il composto risulterà ben maneggiabile.

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    Foderare 2 stampi da plum cake piccoli (o 1 grande) con apposita carta da forno, dividere l’impasto ottenuto in 2 metà ed adagiarle negli stampi preparati, ruotando su se stesso il filoncino, come se lo intrecciassimo.

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    Mettere a lievitare in luogo caldo, io uso sempre il forno a 25-30 gradi, per almeno 1 ora o fino a che avrà raddoppiato il proprio volume. Terminata la lievitazione infornare in forno preriscaldato a 180 gradi in modalità statica per circa 30 minuti, poi 5 minuti con funzione ventilata per rendere più fragrante la copertura. Lasciare raffreddare.

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    Intanto prepariamo la glassa al cioccolato bianco. Scaldare il latte, poi versarvi il cioccolato bianco e amalgamare bene, fino a che sarà completamente sciolto.

    In un’altra ciotola sciogliere 1 cucchiaino di caffè solubile in una tazzina di caffè forte amaro.

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    Quando i pan  brioche saranno completamente raffreddati , con 1 cucchiaino iniziare a formare righe sulla superficie, facendovi colare le 2 glasse alternandole. Io ho fatto più strati.

    CONSIGLI: Non sono vere e proprie glasse, le ho create appositamente più leggere solo per arricchire il sapore del pan brioche, mantenendolo abbastanza neutro. Se preferite, è comunque molto buono anche senza copertura, perfetto anche da intingere nel latte.

    Potete realizzare la stessa ricetta anche con la macchina del pane, purché il cestello supporti impasti per pane superiore a 1 kg. L’importante è rispettare l’ordine degli ingredienti, mettendo nel cestello prima le componenti umide, poi le polveri e avviare un programma per preparazioni dolci.

     

    Crostini toscani ai fegatini di pollo

  • sabrina
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  • 6 Novembre 2016
  • Oggi la voglia di cimentarmi in una di quelle ricette rustiche e saporite regna imperativa nella mia mente. Ho voglia di piatti della tradizione, dal sapore robusto, rotondo che necessitano di un buon vino rosso d’accompagnamento. Quale migliore occasione  per provare a cucinare i crostini toscani con i fegatini di pollo. Detto fatto, il sapore non […]

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    Oggi la voglia di cimentarmi in una di quelle ricette rustiche e saporite regna imperativa nella mia mente. Ho voglia di piatti della tradizione, dal sapore robusto, rotondo che necessitano di un buon vino rosso d’accompagnamento. Quale migliore occasione  per provare a cucinare i crostini toscani con i fegatini di pollo. Detto fatto, il sapore non delude e la spesa è decisamente economica.

    INGREDIENTI:

    •  8-10 fegatini di pollo
    • 1/2 scalogno
    • 1 foglia d’alloro fresco
    • 10 fiori di cappero
    • 3 acciughe dissalate
    • 1 bicchierino di whisky
    • 1/2 bicchiere di acqua
    • olio extravergine di oliva
    • pepe macinato fresco
    • sale fino
    • scaglie di parmigiano a media stagionatura
    • 1 rametto di rosmarino fresco
    • burro q.b.
    • pane casereccio

    PROCEDIMENTO: Lavare bene e tamponare con scottex da cucina i fegatini.

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    Tagliare fine lo scalogno e farlo appassire a fiamma dolce con un filo di olio extravergine di oliva. Prima che inizi a colorire unire i fegatini interi e scottarli su entrambi i lati.

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    Toglierli dal tegame con la pinza, metterli sul tagliere e tagliarli a pezzettoni, per non perdere completamente la consistenza, poiché in cottura tenderanno a sfaldarsi ulteriormente.

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    Rimetterli nel tegame con lo scalogno ed aggiungere le acciughe dissalate, la foglia di alloro fresco, i fiori di cappero tagliati a pezzetti, una presa di sale e una macinata di pepe fresco. Amalgamare bene.

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    Sfumare con il bicchierino di whisky e 1/2 bicchiere di acqua, poi terminare la cottura a fiamma dolce. Se necessario regolare di sale.

    A parte tagliare il pane casereccio per ottenere dei crostini che abbiano uno spessore di 2-3 cm e tostarlo su entrambi i lati.

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    Spalmare sui crostini caldi una piccola noce di burro, poi 1-2 cucchiaini di paté di fegatini.

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    Guarnire con scaglie di parmigiano, foglie di rosmarino fresco e un filo di olio extravergine di oliva. Servire caldo.
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    Mascarpone ciocco-caffè

  • sabrina
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  • 5 Novembre 2016
  • Nella casa del pentolino smaltato, un buon caffè è sempre una parentesi gradita. Una moka da 6 tazzine ogni giorno compie il suo lavoro più volte, per 1 o 2 persone, non conta, pochi minuti di fiamma viva, poi il suo inconfondibile borbottare seguito dall’aroma del caffè. Anche quando sono sola, la voglia di caffè […]

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    Nella casa del pentolino smaltato, un buon caffè è sempre una parentesi gradita. Una moka da 6 tazzine ogni giorno compie il suo lavoro più volte, per 1 o 2 persone, non conta, pochi minuti di fiamma viva, poi il suo inconfondibile borbottare seguito dall’aroma del caffè. Anche quando sono sola, la voglia di caffè mi spinge a mettere quella caffettiera sul fuoco, consumo l’equivalente di 2 tazzine, ma le altre? Naturalmente non voglio sprecare e quelle 4 tazzine in eccedenza sono sempre il pretesto per inventare una nuova ricetta, come questo mascarpone che ho chiamato ciocco-caffè, nel quale i due sapori, l’uno più dolce e l’altro più amaro, coesistono magnificamente. Ogni cucchiaino cremoso esordisce al palato con la dolcezza del cioccolato, per poi lasciare in coda l’aroma del caffè.

    Nella ricetta non ho volutamente inserito zucchero, poiché la dolcezza necessaria è già garantita dalla nutella, inoltre i sapori in purezza si apprezzano meglio.

    INGREDIENTI:

    • 500 g di mascarpone
    • 2 uova
    • 3 cucchiai “generosi” di nutella
    • 4-5  tazzine di caffè forte
    • gocce/scaglie di cioccolato bianco
    •  4 pacchetti di biscotti Oro Saiwa

    PROCEDIMENTO:

    Lavorare bene il mascarpone con i cucchiai di Nutella, fino ad ottenere una crema compatta.  Unire i tuorli ed amalgamare ancora per stemperare un po’ la crema.

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    Montare a neve ben ferma gli albumi, poi incorporarli alla crema di mascarpone mescolando al basso verso l’alto per dare aria al composto.

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    Iniziamo a comporre il dolce. In uno stampo a pareti alte, formare una base con i biscotti imbevuti di caffè amaro già raffreddato.

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    Proseguire con un secondo strato di crema al mascarpone e cioccolato, poi una leggera spolverata di gocce di cioccolato bianco.

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    Proseguire alternando strati di biscotti imbevuti di caffè alla crema di mascarpone, con la quale finiremo il dolce e lo guarniremo ancora con le gocce di cioccolato bianco.

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    Pere volpine al Sangiovese

  • sabrina
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  • 4 Novembre 2016
  • Domenica d’autunno di sole e una bella gita in Romagna. Un’intera scala cromatica delle tinte calde fa da cornice alle strade percorse tra piccoli paesi incantevoli e tradizioni. Non potevano certo mancare acquisti di prodotti tipici e un pranzo degno di un re in una piccola trattoria, quasi sperduta e decisamente difficile da trovare, uno […]

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    Domenica d’autunno di sole e una bella gita in Romagna. Un’intera scala cromatica delle tinte calde fa da cornice alle strade percorse tra piccoli paesi incantevoli e tradizioni. Non potevano certo mancare acquisti di prodotti tipici e un pranzo degno di un re in una piccola trattoria, quasi sperduta e decisamente difficile da trovare, uno di quei posti dall’atmosfera accogliente e casalinga, fatta di prodotti genuini di stagione e ricette tramandate. Tornando a casa decisamente sazia e appagata da tanta bontà, mi sono ripromessa di cercare alcune ricette assaggiate e ripetere i piatti a casa, ma poi mi sono resa conto che stavo sognando un ‘utopia.

    Le ricette in rete ci sono e sono abbastanza simili tra loro, così ho provato. Non posso dire che il risultato  mi abbia delusa, ma pur  essendo delizioso, ancora il sapore non è sovrapponibile al piatto assaggiato. Mi sono chiesta cosa mancasse, poi ho capito. Manca un ingrediente che non si acquista in nessun supermercato o piccola bottega pregiata. Manca qualche grammo di famiglia! Qualche grammo di “come me lo faceva la nonna” o “come me lo ha insegnato la mamma”. I segreti tramandati e il sapore dei ricordi non si acquistano, si annidano nel DNA, nel cuore e sono un patrimonio da tramandare. Chi cucina con il cuore e con passione ha la capacità di portare in tavola piatti così straordinari da ricordarli per tutta la vita.

    Ed ecco la prima ricetta che vede come protagoniste le pere volpine, appartenenti alla categoria dei frutti dimenticati.  Minute e deliziose, si consumano solo previa cottura ed è proprio quel che ho fatto cimentandomi con una ricetta tipica romagnola.

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    INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

    • 15 pere volpine
    • 1 bottiglia di Sangiovese
    • 5 cucchiai di zucchero di canna
    • 1 cucchiaino raso di cannella in polvere
    • 3 chiodi di garofano

    PROCEDIMENTO:

    Lavare bene le pere e porle direttamente in una casseruola a pareti alte, senza privarle del picciolo.

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    Aggiungere lo zucchero, la cannella in polvere e 3 chiodi di garofano.

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    Irrorare con il vino Sangiovese fino a coprire completamente le pere per circa 2 cm.

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    Cuocere a fiamma dolce per circa 2 ore o fino a quando il vino avrà ridotto il suo volume e sarà caramellato.

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    Servire con la riduzione di vino e zucchero.

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    Ragù di gambuccio al Cognac

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  • 2 Novembre 2016
  • Non so voi, ma io facendo la spesa, spesso mi imbatto in quel piccolo cesto al banco dei prodotti freschi, in cui vengono venduti i ritagli di lavorazione dei salumi. Decisamente un cesto curioso, vario e soprattutto economico, che di questi tempi proprio non guasta. A volte li acquisto per inventare qualche nuova ricetta e […]

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    Non so voi, ma io facendo la spesa, spesso mi imbatto in quel piccolo cesto al banco dei prodotti freschi, in cui vengono venduti i ritagli di lavorazione dei salumi. Decisamente un cesto curioso, vario e soprattutto economico, che di questi tempi proprio non guasta. A volte li acquisto per inventare qualche nuova ricetta e il risultato non mi delude mai, come nel caso di queste parti di gambuccio, ovvero la parte finale del prosciutto crudo, che non viene più affettata eppure conserva un sapore molto più intenso e deciso. Così di fronte a questa polpa magra e profumata, ecco nascere un buon ragù, un po’ diverso, grazie all’apporto del Cognac che ingentilisce il sapore marcato del gambuccio, per un riuscito contrasto di dolce e salato, mentre la cremosita’ del sugo di pomodoro avvolge le penne ruvide.

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

    • 2  parti di gambuccio (ritagli di lavorazione, parte finale del prosciutto crudo)
    • 1 bicchierino di Cognac
    • 1/2 lt di passata di pomodoro ( per me quella casalinga, + delicata)
    • olio extravergine di oliva
    • 1 spicchio di aglio
    • sale fino
    • pepe macinato fresco
    • 350 g di penne

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    PROCEDIMENTO:

    Con un coltello ben affilato tagliare le parti di gambuccio a cubetti non troppo grandi. In un tegame scaldare un filo di olio extravergine di oliva con lo spicchio di aglio. Prima che inizi a soffriggere togliere l’aglio e versare i cubetti di gambuccio da saltare 1-2 minuti in padella a fiamma viva, girandoli spesso. Unire una bella macinata di pepe fresco.

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    Dopo averli rosolati, sfumare con il bicchierino di cognac e facendo attenzione far fiammeggiare, per eliminare l’alcol e conservare solo il sapore del liquore.

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    A fiamma spenta versare la passata di pomodoro, amalgamare bene e lasciare sobbollire a fiamma dolce per circa 15  minuti o fino a quando il sugo si sarà ristretto un po’. Se necessario regolare di sale.
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    Cuocere le penne in abbondante acqua non troppo salata, poiché già il gambuccio è saporito, per i minuti consigliati dal produttore. Scolare bene e ccondire  con il ragù di gambuccio. Servire caldo.

    CONSIGLIO: far fiammeggiare il liquore, incute sempre un po’ di timore e a volte inclinando il tegame verso la fiamma per mettere in contatto l’alcol con la fiamma, si finisce per versarne un po’ producendo una fiamma maggiore e sporcando il fornello. Io ho risolto in questo modo: evito di impugnare e spostare il tegame, bensì accendo la punta di uno stuzzicadenti di legno nel fuoco e con cautela avvicino la piccola fiammella al contenuto del tegame. In questo modo non è più il sugo ad andare verso il fuoco, ma una piccola fiammella ad andare al tegame che rimane ben stabile sul fornello. Quando la quota alcolica si accende, posso retrarmi velocemente senza rovesciare nulla e senza stare troppo vicino durante il loro contatto. Non sarà un metodo molto professionale, ma in ambiente domestico, bisogna lavorare in sicurezza e il risultato finale non cambia.