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Sedani al sugo di canocchie

  • sabrina
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  • 28 Novembre 2015
  • Vecchi detti, vecchi proverbi. Quanta saggezza! Decisamente una guida è un punto di riferimento in un tempo di scelte rapide, modernità e valori che a volte sembrano preconfezionati! Qualcuno ha detto che citare i vecchi proverbi e’ segno di ignoranza. Eppure se ci soffermiamo ad analizzarli e ci prendiamo il tempo di metterli alla prova, […]

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    Vecchi detti, vecchi proverbi. Quanta saggezza! Decisamente una guida è un punto di riferimento in un tempo di scelte rapide, modernità e valori che a volte sembrano preconfezionati! Qualcuno ha detto che citare i vecchi proverbi e’ segno di ignoranza. Eppure se ci soffermiamo ad analizzarli e ci prendiamo il tempo di metterli alla prova, quante volte hanno ragione e ci guidano. Forse perché non sono filastrocche inventate a caso. Sono nati dall’osservazione, dall’esperienza e soprattutto dalla fatica, quella che logora, che pela le mani e spezza la schiena! Niente tecnologia, niente esperimenti, solo vita quotidiana con l’intento di coltivare la propria terra, pescare e sfamare la propria famiglia, piegandosi alla bellezza e alla forza della natura. Per quanto mi riguarda mi inchino con profondo rispetto a questo tipo di sapere, lo custodisco gelosamente nel mio bagaglio culturale e nel mio modo di essere, certa che l’ignoranza si celi in ben altri luoghi.

    Vi chiederete perché questa strana introduzione? Semplicemente perché esistono giorni più nostalgici e riflessivi di altri, in cui vivi la tua vita in piena tranquillità e passando davanti ad una pescheria, ricordi una semplice regola “Le canocchie sono più buone e polpose nei mesi con la R”. Ti ritrovi ad entrare, osservare il pesce esposto e sorridere di fronte a quelle strane creature, buone e succulente, polpose al punto giusto. L’acquolina sferra il suo attacco, porti a casa il  bottino e ti senti stranamente protetta e sicura per ciò che si tramanda e che per fortuna non cambia mai.

    INGREDIENTI per 2 PERSONE:

    • 160 g di sedani o del formato di pasta che preferite.
    • 500 g di canocchie fresche
    • 200 g di conserva di pomodoro
    • prezzemolo fresco
    • 1 spicchi di aglio
    • pepe macinato fresco
    • 1 cucchiaino di brodo di pesce
    • una presa di sale
    • 30 ml di vino bianco secco
    • olio extra vergine di oliva

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    PROCEDIMENTO:

    Mettere a bollire l’acqua per la cottura della pasta. Intanto pulire le canocchie, sciacquarle sotto l’acqua corrente fresca, incidere in fine il carapace sul dorso e tagliarle a pezzetti non troppo piccoli.  In un tegame scaldare un filo di olio extra vergine di oliva con lo spicchio di aglio e 2/3 del prezzemolo tritato fresco. Prima che inizi a soffriggere unire le canocchie, il pepe macinato fresco e il brodo di pesce, cuocere 1 minuto a fiamma viva. Sfumare con il vino bianco secco, poi aggiungere la passata di pomodoro e cuocere circa 2 minuti, senza asciugare troppo il sugo.  A parte lessare la pasta in acqua salata, scolandola con qualche minuto di anticipo e tenere da parte circa 1/2 bicchiere dell’acqua di cottura. Unire la pasta e l’acqua conservata al sugo di canocchie e proseguire la cottura per qualche minuto, facendo restringere, fino ad ottenere la cremosita’ desiderata. Impiattare subito e servire con foglioline di prezzemolo fresco.

    Vellutata di zucca con pancetta al rosmarino

  • sabrina
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  • 26 Novembre 2015
  • Questa mattina ci siamo svegliati con la prima gelata della stagione. Sveglia alle 5:20, colazione, bagno, cambio e via al lavoro. È ancora buio quando la luce della luna esalta anche il più piccolo ed innocente filo d’erba con la sua luce cristallina. Tutto brilla, l’aria e’ fresca, pizzica il viso e attendo con ansia […]

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    Questa mattina ci siamo svegliati con la prima gelata della stagione. Sveglia alle 5:20, colazione, bagno, cambio e via al lavoro. È ancora buio quando la luce della luna esalta anche il più piccolo ed innocente filo d’erba con la sua luce cristallina. Tutto brilla, l’aria e’ fresca, pizzica il viso e attendo con ansia che almeno l’auto si scaldi. L’inverno incombe. La giusta gratificazione dopo una giornata di lavoro e temperature in calo e’ un buon piatto caldo, per cui via libera ad ogni genere di zuppa, crema o vellutata, purché sia calda e gustosa. La ricetta di oggi risponde proprio a queste caratteristiche. Una buona vellutata di zucca, dolce e delicata al punto giusto, guarnita da cubetti di pancetta al rosmarino, per garantire la giusta combinazione di sapori.

    INGREDIENTI per 4 PERSONE:

    • 1 zucca
    • 1/2 scalogno
    • 1 noce di burro
    • 2 litri di brodo
    • 70 g di parmigiano grattugiato
    • 250 g di pancetta a cubetti
    • 1 rametto di rosmarino fresco
    • Noce moscata q.b.
    • pepe macinato fresco
    • sale fino
    • 1 cucchiaio di zucchero ( facoltativo)

    PROCEDIMENTO:

    Tagliare la  zucca a spicchi, sbucciarli e privarli dei semi e dei filamenti interni. Lavare sotto l’acqua corrente, poi ridurre a pezzettoni. In una pentola a pareti alte, far appassire senza rosolare il mezzo scalogno con la noce di burro. Unire la polpa di zucca, saltare un minuto a fiamma viva, poi irrorare con il brodo, una macinata di pepe fresco e un pizzico di sale. Se la zucca di cui disponiamo non è troppo dolce, possiamo aggiungere in questa fase  un cucchiaio di zucchero. Cuocere a fiamma media per circa 30 minuti. La zucca sarà abbastanza cotta da sfaldarsi e il brodo si sarà ridotto di circa 1/3.  Passare il tutto con il frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema morbida e setosa. Aggiungere una buona macinata di noce moscata e il parmigiano grattugiato. Amalgamare bene.  Lasciare riposare 1 minuto. Intanto in un tegame antiaderente far sudare i cubetti di pancetta con un pizzico di sale fino, una macinata di pepe fresco e le foglie del rametto di rosmarino tritate a coltello.

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    Quando la pancetta appare rosa e ha ceduto parte del grasso, e’ pronta.

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    Impiattare la vellutata calda, guarnita con 1-2 cucchiai di pancetta profumata e servire con crostini di pane abbrustolito per completare il tutto.

    CONSIGLIO: “VERSIONE RAPIDA” la ricetta originale, prevede un po’ di cura, tuttavia se disponiamo di poco tempo e non vogliamo rinunciare al piacere di questa buona e calda vellutata, possiamo semplificare qualche passaggio per velocizzare la preparazione. Basterà cuocere la zucca al forno a 180 gradi con funzione ventilata per circa 25-30 minuti , semplicemente lavata e tagliata a spicchi. Il passaggio successivo sarà separare la polpa ormai tenera dalle bucce e metterla direttamente in pentola con lo scalogno appassito. Salare, pepare e aggiungere 1 litro di acqua e 1/2 dado. Cuocere pochi minuti, mescolando spesso, poiché attacca facilmente, se necessario passare con il frullatore ad immersione. Spegnere il fuoco, unire la noce moscata e il parmigiano. Per la pancetta invece rimane lo stesso procedimento. Il risultato finale, sarà comunque ottimo, la cottura in forno inoltre regala sempre quel tocco di rustico che in questi piatti non guasta mai.

     

     

     

    Salmone al burro di capperi e limone

  • sabrina
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  • 25 Novembre 2015
  • Se il mio piccolo burro al profumo di capperi e limone vi ha incuriositi e cercate un’idea per metterlo subito alla prova, vi propongo questo salmone semplicemente cotto alla piastra, per poi arricchirsi di questo piccolo gigante. Il trancio di caldo salmone, cede il proprio calore a delicati riccioli di burro, il quale non può […]

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    Se il mio piccolo burro al profumo di capperi e limone vi ha incuriositi e cercate un’idea per metterlo subito alla prova, vi propongo questo salmone semplicemente cotto alla piastra, per poi arricchirsi di questo piccolo gigante. Il trancio di caldo salmone, cede il proprio calore a delicati riccioli di burro, il quale non può che cedere di fronte a questo romantico corteggiamento e sciogliersi, per avvolgere e profumare la strepitosa polpa rosa. Non so cosa ne pensate, ma io sono stata davvero entusiasta di questo primo esperimento e il pregio di questa ricetta e’ che la tecnica si conserva, mentre possiamo sbizzarrisci all’infinito, sostituendo sia gli ingredienti del burro che la base stessa, con pesce o perché no anche con la carne. A voi la scelta se seguire la ricetta originale pedissequamente o liberare la fantasia e plasmarla secondo il proprio gusto personale.

    INGREDIENTI per  4 PERSONE:

    • 4 tranci di salmone fresco
    • burro al profumo da capperi e limone
    • sale fino
    • olio extra vergine di oliva

    PROCEDIMENTO:

    Per la preparazione del burro al profumo di capperi e limone, vedi ricetta.  Non resta che lavare  i tranci di salmone e massaggiarli con un pizzico di sale e  un filo di olio extra vergine di oliva. Intanto mettere sul fuoco la piastra ( o tegame antiaderente o pietra ollare). Quando la piastra e’ calda, adagiarvi i tranci di salmone. Cuocere 2-3 minuti per lato, in base allo spessore dei filetti. A cottura ultimata, impiattare a caldo e servire adagiandoci sopra una fettina del burro profumato precedentemente preparato e raffreddato.

    Burro al profumo di capperi e limone

  • sabrina
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  • 21 Novembre 2015
  • Lo confesso! Ho un vero e proprio debole per la cucina. Tra forno, pentole e fornelli l’arte si crea è tutto si trasforma. Disporre di ottimi ingredienti di base e’ solo l’inizio, per aprire la mente e lasciare che le nostre mani volino leggiadre come farfalle tra un infinito ventaglio di ricette, tradizioni e possibilità. […]

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    Lo confesso! Ho un vero e proprio debole per la cucina. Tra forno, pentole e fornelli l’arte si crea è tutto si trasforma. Disporre di ottimi ingredienti di base e’ solo l’inizio, per aprire la mente e lasciare che le nostre mani volino leggiadre come farfalle tra un infinito ventaglio di ricette, tradizioni e possibilità. Poter godere di questa magia con i nostri sensi e’ sublime. Non esistono ricette sbagliate o fallimenti, bensì tentativi che possono sempre migliorare o essere reinventati. Da tempo sono affascinata dalla trasformazione degli ingredienti di base, come olio, sale o zucchero che hanno la capacità di trasformare ed elevare un piatto apparentemente banale,  se accostati ai giusti sapori. Voglio condividere  con voi la prima ricetta di un burro aromatizzato. Si tratta di una preparazione rapida e di facile conservazione. Da oggi profumi e sapori sono alla portata di ogni piatto.

    INGREDIENTI:

    • 100 g di burro di buona qualità
    • 3 cucchiai di capperi sott’aceto
    • 1 cucchiaino raso di pimento ( in alternativa pepe macinato fresco)
    • la scorza grattugiata di un limone
    • 1 pizzico di sale fino

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    PROCEDIMENTO:

    Mettere in una ciotola la quantità di burro necessaria per la ricetta e tenerla fuori dal frigorifero per circa 30 minuti o fino a quando risulterà abbastanza soffice da poter essere lavorato con un cucchiaio. A parte tritare con il mixer i capperi già scolati. Unire questi, il pimento, il sale e la scorza grattugiata del limone al burro ammorbidito.

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    Amalgamare bene il composto. Preparare un foglio di alluminio, sovrapporre un foglio di carta da forno e versare su quest’ultimo il composto ottenuto, cercando di compattarlo con l’ausilio del cucchiaio.

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    Chiudere la carta forno arrotolandola sul lato e stringendo le estremità gradualmente (come una caramella) fino a formare un panetto di burro compatto.

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    A questo punto il nostro burro aromatizzato e’ già pronto, basterà riporlo in frigo per circa 30 minuti se desideriamo utilizzarlo subito. In alternativa, possiamo anche prepararlo con largo anticipo e riporlo in freezer, per poi prelevarne all’occorrenza solo la quantità desiderata. In questo modo si conserva per qualche mese.

    Pane e cioccolato a modo mio

  • sabrina
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  • 19 Novembre 2015
  • Come tante volte oggi stavo preparando il pane casalingo che consumiamo con parsimonia ai pasti e assolutamente senza ritegno a colazione!  Soffice  e profumato regala sempre un dolce risveglio. Io scelgo il classico accostamento a burro e marmellata, mentre mio marito e’ un fedele e assiduo consumatore di pane e cioccolato, così oggi ho avuto […]

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    Come tante volte oggi stavo preparando il pane casalingo che consumiamo con parsimonia ai pasti e assolutamente senza ritegno a colazione!  Soffice  e profumato regala sempre un dolce risveglio. Io scelgo il classico accostamento a burro e marmellata, mentre mio marito e’ un fedele e assiduo consumatore di pane e cioccolato, così oggi ho avuto l’illuminazione e ho deciso di provare una mia personale versione, ispirata è dedicata alla colazione di mio marito. Ecco il mio filoncino di tenero pane al latte, arricchito da gocce di cioccolato misto e un cuore morbido fondente che bilancia la delicatezza dell’impasto con il suo retrogusto amaro. Davvero ottimo. Vi posto quest’ultimo esperimento che a mio parere è ben riuscito..voi cosa ne pensate?

     

    INGREDIENTI:

    • 500 g di farina 00
    • 300 ml di latte parzialmente scremato
    • 60 g  di burro
    • 2 cucchiai di zucchero
    • 2 cucchiaini di sale fino
    • 1 cucchiaino e 1/2 di lievito di birra in polvere
    • 3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
    • 3 cucchiai di gocce di cioccolato bianco
    • 1 barretta a scacchi di cioccolato fondente

    PROCEDIMENTO:

    In una ciotola versare la farina  e fare un incavo al centro. Aggiungere lo zucchero, il sale, il latte tiepido, il burro ammorbidito e per ultimo il lievito di birra. Amalgamare bene gli ingredienti partendo dal centro per incorporare gradualmente la farina. Quando tutta la quota liquida e’ stata assorbita continuare ad impastare con le mani per qualche minuto, fino ad ottenere un composto omogeneo e elastico, che non si attacca alle mani. Lasciar riposare in forno statico a 50 gradi per 1 ora. Trascorso questo tempo estrarre l’impasto dal forno, versarvi le gocce di cioccolato bianco e fondente e reimpastare cercando di distribuire le pepite in modo omogeneo. Terminata questa operazione, stendere il composto sulla spianatoia infarinata formando un rettangolo. Posizionare al centro della pasta la tavoletta di cioccolato spezzata grossolanamente e chiudere, ripiegando i lembi laterali e comprimendo le estremità . Risulterà un filoncino farcito ben sigillato. Rimettere in forno a 50 gradi, già posizionato nello stampo foderato con apposita carta  e lasciare lievitare 1 ora o fino a che avrà raddoppiato il proprio volume. A lievitazione avvenuta, impostare la temperatura del forno a 180 gradi e cuocere per circa 15-20 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare.

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    Torta di mele all’albicocca

  • sabrina
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  • 16 Novembre 2015
  • Quando preparo questa torta, ho la sensazione che si tratti proprio della pura essenza della cucina della nonna. Ottima per un fine pasto o semplicemente per una genuina merenda dei bambini. È una torta ricca, caratterizzata da una fragrante frolla che profuma di cannella e un cuore di dolce frutta. Tuttavia l’aspetto più goloso di questa […]

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    Quando preparo questa torta, ho la sensazione che si tratti proprio della pura essenza della cucina della nonna. Ottima per un fine pasto o semplicemente per una genuina merenda dei bambini. È una torta ricca, caratterizzata da una fragrante frolla che profuma di cannella e un cuore di dolce frutta. Tuttavia l’aspetto più goloso di questa torta e’ la frolla che pur mantenendosi asciutta e friabile all’esterno, all’interno, dove abbraccia la farcitura, assorbe i succhi della confettura di albicocche e il profumo delle mele. Questo strato sottile e’ l’estasi delle papille gustative e l’invito a volerne un’altra fetta.

    INGREDIENTI:

    • 350 g di farina 00
    • 100 g di zucchero
    • 3 uova
    • 150  g di burro
    • 1 cucchiaino di  lievito per dolci
    • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
    • 1 mela grande o  2 piccole
    • 200 g di confettura di albicocche
    • il succo di 1/2 limone
    • zucchero a velo vanigliato per la copertura

    PROCEDIMENTO:

    Per prima cosa preparare la frolla  che utilizzeremo sia per la base  che per la copertura della torta. in una ciotola versare la farina e il lievito setacciati. Aggiungere lo zucchero, le uova intere , la cannella e il burro ammorbidito. Amalgamare bene gli ingredienti , impastando con le mani fino ad ottenere un composto compatto e abbastanza manipolabile, che non si attacca alle mani. Foderare una teglia con carta da forno, prelevare 2/3 dell’impasto ottenuto e stenderlo nella tortiera, fino a creare uno strato omogeneo di circa 1 cm con i bordi rialzati. A parte preparare una terrina con 1/2 litro d’acqua fresca e il succo di 1/2 limone. Sbucciare le mele e tagliarle a pezzetti che tufferemo direttamente nell’acqua acidula per evitare che la mela annerisca. Stendere sulla base di frolla la confettura di albicocche, distribuendola in modo uniforme. Scolare le mele, tamponare con carta da cucina per privarle dell’umidità in eccesso e versare anche queste sulla confettura di albicocche, distribuendole con l’aiuto di un cucchiaio.

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    Non resta che completare la torta con la copertura finale di frolla. Quest’azione e’ tanto semplice quanto importante. Basterà prelevare con le dita, dei pezzetti dell’impasto precedentemente ottenuto e distribuirli in modo casuale sulle mele, lasciando spazio tra loro.

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    L’aspetto risulta un po disordinato, in realtà, trattandosi di una frolla semi-lievitata, coprirà da se quasi completamente gli spazi rimasti vuoti durante la cottura, ma soprattutto, essendo caratterizzata da una farcitura abbondante e umida, e’ necessario permettere una buona traspirazione e fuoriuscita del vapore. Cuocere  in forno statico preriscaldato a 160 gradi per 40 minuti.

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    Terminata la cottura, estrarre dal forno e lasciare raffreddare.  Servire con  una spolverata di zucchero a velo vanigliato.

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    “Tamplun”! Le frittelle di castagne

  • sabrina
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  • 14 Novembre 2015
  • Ecco un dolce tradizionale che amo profondamente. Forse sarebbe meglio dire la verità, ovvero che si tratta di un piatto pericoloso, poiché  crea una vera e propria dipendenza. Ogni anno in autunno me lo cucina la mia mamma, perché sa quanto ne sono ghiotta e con la scusa che siamo in due me ne prepara […]

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    Ecco un dolce tradizionale che amo profondamente. Forse sarebbe meglio dire la verità, ovvero che si tratta di un piatto pericoloso, poiché  crea una vera e propria dipendenza. Ogni anno in autunno me lo cucina la mia mamma, perché sa quanto ne sono ghiotta e con la scusa che siamo in due me ne prepara un vassoio. Peccato che mio marito non ne è ghiotto quanto me, così lo mangio tutti io. L’incarto  che mia mamma confeziona con estrema cura e metri e metri di stagnola, quasi dovesse proteggere un manufatto artistico, fa sì che queste meraviglie mi arrivino ancora tiepide, soffici e abbastanza profumate da inebriarmi. Faccio un assaggio e prima di rendermene conto, mi ritrovo sazia e felice, con lo zucchero sulle labbra. Purtroppo ancora una volta sono caduta nel tranello e meta’ vassoio e’ già volato via! Qualche senso di colpa me lo faccio venire, non sono del tutto folle , ma  la punizione o forse più protezione e’ sempre la stessa…… Un bel sacchettino da freezer, etichettato con il nome del prodotto, la data di esecuzione e via nel regno dei ghiacci. Insomma lontano dagli occhi, lontano dal cuore o forse dai fianchi………. Sono stata brava???? Quasi! La prossima  settimana mi capiterà casualmente in mano il sacchettino incriminato e in quella occasione porro’ fine alla suspance, lo faccio per loro!!!

    INGREDIENTI:

    • 400 g di farina di castagne
    • 4 cucchiai di zucchero per l’impasto + qualche cucchiaio per la copertura finale
    • 1 cucchiaino di lievito per dolci in polvere
    • Latte parzialmente scremato quanto basta
    • olio per friggere

    PROCEDIMENTO

    Versare in una terrina la farina di castagne e il lievito per dolci setacciati, unire lo zucchero ( rapporto di 1 cucchiaio di zucchero per ogni etto di farina). Iniziare ad incorporare il latte, mescolando con la frusta per evitare la formazione di grumi. Procedere aggiungendo latte fino ad ottenere un composto omogeneo dalla consistenza cremosa. A questo punto mettere a scaldare una padella capiente con olio per frittura. Verificare la temperatura facendo cadere una goccia di composto nell’olio, se intorno a questa si formano le bollicine, significa che l’olio e’ pronto per iniziare a friggere. Con il mestolo versare piccole quantità di composto nella padella, avendo cura di mantenerle abbastanza distanti tra loro, cuocere  circa un minuto per lato. Togliere le frittelle cotte dall’olio e metterle a scolare su carta assorbente, tenendole appoggiate in verticale, affinché l’olio in eccesso venga scaricato. Versare nuovi mestoli di impasto nella padella e procedere in questo modo fino ad esaurimento del composto.

    In fine passare le frittelle già cotte e private dell’olio in eccesso, in un piatto con lo zucchero tenuto da parte, facendolo aderire bene su ogni lato. Disporre su un piatto da portata e servire.

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    CONSIGLIO: questa ricetta e’ la versione base delle frittelle di castagne, come piacciono a me, per poter apprezzare a pieno il sapore dolce-amaro della farina di castagne, tuttavia come da tradizione si possono aggiungere uvette, prima sciacquate e ammollate in acqua tiepida per circa 30 minuti e scorza di limone.

     

    Risotto ai fiori di ibisco e melograno

  • sabrina
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  • 13 Novembre 2015
  • In questa giornata plumbea e umida, in cui la nebbia proprio non accenna a diradarsi, ho tanta voglia di cucinare un piatto caldo e sono alla disperata ricerca di qualche macchia di colore. Sembra tutto grigio, quando il mio occhio si posa sul meraviglioso melograno nel cesto sul tavolo. L’associazione con i fiori di ibisco […]

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    In questa giornata plumbea e umida, in cui la nebbia proprio non accenna a diradarsi, ho tanta voglia di cucinare un piatto caldo e sono alla disperata ricerca di qualche macchia di colore. Sembra tutto grigio, quando il mio occhio si posa sul meraviglioso melograno nel cesto sul tavolo. L’associazione con i fiori di ibisco essiccati acquistati al mercatino europeo a Ferrara in settembre e’ immediata. Ci penso un po’ su e decido di rischiare, il profumo fiorito dell’ibisco, si posa sulle note aspre del melograno. Dalla loro fusione nasce questo risotto delicato al palato ed elegante alla vista, che condivido con voi.

    INGREDIENTI per 2 PERSONE:

    • riso per risotti ( 1 tazzina da caffè colma per ogni commensale)
    • 2 melograni
    • 6 cucchiai di petali di ibisco essiccati (per l’infuso) + 1 cucchiaio
    • 1 tazza di acqua bollente
    • 1/2 scalogno
    • 40 g di burro
    • 1 litro e 1/2 circa di brodo
    • Una macinata di pepe
    • 1 pizzico di sale
    • grana stagionato 24 mesi
    • 1/2 bicchierino di grappa o vino bianco secco
    • poca noce moscata grattugiata fresca.

    PROCEDIMENTO:

    In microonde scaldare a massima potenza per 2 minuti una tazza di acqua e mettervi in infusione i petali di ibisco per almeno 8-10 minuti, dovrà risultare una tisana abbastanza concentrata.

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    Intanto sgranare i due melograni, raccogliendone tutti i grani in una ciotola. Portare a bollore il brodo ed abbassare la fiamma, senza spegnerla per mantenere la temperatura. A questo punto possiamo procedere con la preparazione del risotto. In una pentola far appassire a fiamma dolce il 1/2 scalogno tritato finemente con la metà del burro pesato. Prima che inizi a colorire versarvi il riso e farlo tostare. Irrorare con la tisana già filtrata, salare, pepare e lasciar cuocere 2 minuti. Sfumare con la grappa, poi aggiungere 2/3 dei grani di melograno già preparati e il cucchiaio di petali di ibisco tenuti da parte, lasciar restringere 1-2 minuti poi aggiungere gradualmente qualche mestolo di brodo per terminare la cottura del riso.

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    Intanto grattugiare il grana. A fine cottura spegnere la fiamma, incorporare il formaggio grattugiato, pochissima noce moscata grattugiata fresca e mantecare con il restante burro pesato. Amalgamare bene. Impiattare e guarnire con i grani di melograno fresco tenuti da parte.

    CONSIGLIO: stimare la quantità di riso ideale per 2 o più persone, non è mai semplice. Ho imparato la regola delle tazzine di caffè, la quale afferma che e’ sufficiente 1 tazzina di riso per ogni commensale. Tuttavia, a volte il piatto non è abbondante, sopratutto se il condimento e’ leggero come in questo caso. Dopo vari tentativi ho imparato che la tazzina e’ sufficiente se offriamo ai nostri commensali un pranzo intero con più portate, in cui basta un assaggio per non saziarsi con un’unica portata. Se invece prepariamo un risotto come piatto unico, aggiungo sempre una tazzina in più, per un totale di 3 dosi.

     

     

    Torta alla robiola

  • sabrina
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  • 6 Novembre 2015
  • La torta alla robiola e’ uno dei dolci preferiti di mio marito e non posso certo dargli torto.  Una base di biscotti, leggermente croccante sorregge uno strato di crema soffice e spumosa, aromatizzata alla vaniglia, che si scioglie in bocca. Ogni boccone e’ una coccola così piacevole che ben presto l’assaggio lascia il posto al […]

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    La torta alla robiola e’ uno dei dolci preferiti di mio marito e non posso certo dargli torto.  Una base di biscotti, leggermente croccante sorregge uno strato di crema soffice e spumosa, aromatizzata alla vaniglia, che si scioglie in bocca. Ogni boccone e’ una coccola così piacevole che ben presto l’assaggio lascia il posto al solo  desiderio di averne un altro morso e un altro ancora. L’unico inconveniente e’ che sono maggiori i tempi di preparazione e cottura (circa 2 ore) del tempo impiegato per divorarla!!!

    INGREDIENTI:

    • PER LA BASE:
    • 200 g di biscotti secchi
    • 100 g di burro fuso
    • 2 cucchiai di zucchero
    • PER LA CREMA:
    • 200 g di robiola
    • 150 g di zucchero
    • 3 uova
    • 3 cucchiai di farina
    • 500 ml di panna fresca
    • 1 bustina di vanillina
    • zucchero a velo

    PROCEDIMENTO:

    Per prima cosa, procedere con la preparazione della base per la torta. Tritare a grana fine i biscotti, unirli allo zucchero e al burro fuso in microonde per 2 minuti con funzione defrost, facendo attenzione a non surriscaldarlo. Mescolare bene il tutto. Foderare una teglia del diametro di circa 24 cm con carta da forno, versarvi il composto di biscotti e compattarlo con il dorso del cucchiaio, fino a creare uno strato omogeneo sulla base è un rialzo sui bordi di 2-3 cm.  Mettere la base in frigorifero.

    Intanto procedere con la preparazione della crema. Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero, aggiungere la vanillina, la farina setacciata, la robiola e la panna  fresca ( non montata). Mescolare bene il tutto. In fine montare a neve ben ferma  gli albumi tenuti da parte con un pizzico di sale. Incorporare anche questi alla crema ottenuta, mescolando dal basso verso l’alto per conferire leggerezza al composto. Il risultato finale è una crema dalla consistenza abbastanza liquida, che verseremo sulla base di biscotti senza preoccuparci se la crema oltrepassa i bordi, poiché si compatterà in cottura.

    Cuocere a 140 gradi, in forno statico per 1 ora e 1/2. A fine cottura la superficie avrà una tonalità rosata. Spegnete il forno e lasciare raffreddare. A freddo guarnire con zucchero a velo vanigliato.

    CONSIGLIO: È importante rispettare i tempi di cottura, per permettere allo stato di crema di cuocere interamente senza bruciarsi.

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    Arrosto di maiale alle pere

  • sabrina
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  • 4 Novembre 2015
  • Ecco un’altra ricette che amo molto. La considero un cavallo di battaglia, perché e’ davvero molto semplice da realizzare e stupisce sempre per il suo tono saporito, ingentilito dalla nota fruttata e aromatica delle pere. È un piatto elegante da servire se abbiamo ospiti, ma va benissimo anche per una normalissima cena in famiglia. L’ultimo […]

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    Ecco un’altra ricette che amo molto. La considero un cavallo di battaglia, perché e’ davvero molto semplice da realizzare e stupisce sempre per il suo tono saporito, ingentilito dalla nota fruttata e aromatica delle pere. È un piatto elegante da servire se abbiamo ospiti, ma va benissimo anche per una normalissima cena in famiglia. L’ultimo ma non meno importante pregio di questa ricetta, e’ la cottura in pentola a pressione, che mantiene la carne morbida e succosa al punto giusto senza richiedere particolari abilità.

    INGREDIENTI per 4 PERSONE:

    • 1 trancio di lonza di maiale da circa 1 kg
    • 2 pere mature (possibilmente Williams)
    • 1 bicchiere di vino rosso
    • 1 rametto di rosmarino
    • 30 g di burro
    • una presa di sale
    • 1/2 cucchiaino di pimento o in alternativa pepe macinato fresco
    • 1 cucchiaio di fecola di patate

    PROCEDIMENTO:

    Per prima cosa sbucciare le pere, tagliarle a spicchi non troppo sottili e privarle del torsolo.

    Sciogliere sul fondo della pentola a pressione il burro, senza farlo brunire. Con l’ausilio di una pinza da cucina (o altro utensile che non fori la carne, come ad esempio una forchetta) far sigillare nel burro la lonza, rosolandola in ogni lato.  Questa operazione farà sì che la carne trattenga i propri succhi, mantenendosi morbida e succulenta.  A questo aggiungerei l sale, il pimento, ricoprire con le pere precedentemente preparate, unire le foglie di un rametto di rosmarino e irrorare con il vino rosso.

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    Mettere il coperchio, sigillare e alzare la fiamma al massimo. La pentola andrà in pressione in pochi minuti, aspettare il “fischio”, poi abbassare la fiamma, il tanto che basta per ridurre lo sfiato ma mantenere comunque la pressione e calcolare 45 minuti di cottura.

    Terminato il tempo di cottura, spegnere la fiamma e attendere che la valvola di sicurezza si abbassi spontaneamente. A questo punto possiamo aprire la pentola a pressione, estrarre la lonza e disporla sul piatto di portata già tagliata a fette. Guarnire con le fettine di pera ancora intere e tenere il tutto al caldo. Intanto aggiungere al fondo di cottura e alle restanti fette di pera che si sono sfaldate in cottura, il cucchiaio di fecola e mescolare con la frusta. Otterremo una salsa molto aromatica, da servire direttamente nel piatto con la porzione di carne o se avete ospiti e preferite un servizio più elegante, potere versarla in una salsiera da portare in tavola, in questo modo ogni commensale sarà libero di aggiungerla al proprio piatto nella quantità desiderata.

    CONSIGLIO: Non preparare le pere con molto anticipo, rispetto l’esecuzione della ricetta, poiché potrebbero ossidare.